lunedì 5 novembre 2012

Sul Metró


Dopo un viaggio sballottante sul pullman in giro per la città, arrivi a quel punto davanti alle fauci che conducono nelle viscere della terra, dove ci aspetta un trenino dondolante che ci accompagna da un capo all'altro della città. Corri giù per le scale perché non vedi l'ora di accomodarti sulle seggiole prima che il fischio le faccia scorrere via dai tuoi occhi, entri -ahh ce l'ho fatta!!- che ore sono? Bah dovrei arrivare in orario, tanto non guido io, non c'é traffico sotto terra e non ci dovrebbero essere inconvenienti (preghi sempre di non sentire mai quel "dlindlon" malefico!!). Bene. Sistemiamoci: iPod? C'é. Sei comoda? Sì. Apri lo zaino e tira fuori quel mondo parallelo che é scritto nel libro e in cui ti vuoi immergere fino all'ultimo pelo del corpo. Apri il libro, sfila il segnalibro, sistemati ancora un attimo e poi via! Lasciati cullare dal dondolìo del treno autocomandato e dalla musica che pulsa nelle orecchie e che (purtroppo o per fortuna) ti isola dal sistema. Ormai hai inconsciamente salvato il tempo di percorrenza e sai bene quando scendere, anche senza ascoltare gli annunci al microfono o guardare le fermate all'esterno. Quasi ti assopisci mentre leggi e vivi nel sogno che si materializza davanti ai tuoi occhi al posto delle parole, delle lettere stampate; una nuvoletta compare davanti alle pagine e le scene si sviluppano grazie alla mia mente...

Dlindlon! Caspita devo scendere alla prossima, devo finire in fretta questa frase, no questo capoverso... Veloce veloce veloce!! Ritira tutto in fretta e furia, veloce! Ok, siamo a posto, le porte si aprono, piano piano la magia e il torpore svaniscono camminando per le scale... Una volta sbucati in superficie una luce potente e un freddo vento ti accolgono e ti scuotono: "Aripijate!!"




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