giovedì 15 novembre 2012

Dlin Dlon!

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
Ai pochi lettori che seguono questo blog così carino, piccolino, piccino picciò:

Si informa che la sottoscritta è riuscita a ripristinare sulla nuova piattaforma (Blogger) i vecchi post presenti sul vecchio "SaliScendi" e che quindi nelle pagine precedenti al post BENVENUTI troverete qualcuno tra i miei più significativi (per me) interventi.
Personalmente questa la ritengo una vittoria e sono contentissima di essere riuscita in questa impresa così tanto combattuta (soprattutto perché ci ho impiegato meno tempo del previsto!).


Grazie a tutti per l'attenzione,
Tante care cose.

La Direzione

venerdì 9 novembre 2012

Dove portano le passioni?

L'uomo avrà sempre una qualche passione diversa da te, donna, che lo porterà lontano mentre tu starai ad aspettarlo, fedele come un cagnolino e lui sarà lì, a sfoggiare tutta la sua bravura e a mettere tutto il suo amore in qualcosa che gli piacerà sempre più di te.
Non esiste donna che invece, una volta trovato l'amore della sua vita, non abbandoni qualsiasi sua preferenza o passione, per quello, che non si annulli, almeno un pochettino, per lui, e abbia intenzione di vivere una vita intera al suo fianco, senza avere dubbi riguardo al proprio amore nei suoi confronti.

Sono tristi verità a cui giungi anche se sei giovane, ma se tieni gli occhi aperti ed osserverai tutto ciò che ti circonda, vedrai anche queste crudeltà.

Quando tu hai appena finito di parlargli, lui si allontana, tu sei ancora lì, lui ti dà le spalle perché deve dedicarsi a quello che gli piace, allora non esisti più. Non ci sei più per lui. E tu speri che si giri, che ti guardi ancora una volta e che sorrida, perché se non lo fai tu sembra che non lo ami, ma se non lo fa lui è perché è un duro, un uomo vero e forte che non si piega neanche dinnanzi alle tenerezze dell'amore, quelle tenerezze che se lo prendono lo trascinano in un vortice di libidine e di imbecillità che lo renderanno lo zimbello di tutti i suoi amici masculi veri!

Lasciate da parte l'orgoglio uomini! Siate uomini quando volete conquistare una donna, ma quando l'avrete conquistata, donatele tutti i gesti più teneri, tutte le dolcezze che la faranno sentire importante. Con moderazione, come in tutto, ma non negate mai uno sguardo in più o un abbraccio in più. Una donna morirà ai vostri piedi se la terrete tra le vostre braccia. Almeno nei momenti di intimità in cui nessuno vi vede, date adito ai vostri affetti più reconditi, lei vi ringrazierà e vi osserverà per lungo tempo con gli occhioni lucidi che sono sempre forieri di richieste d'amore.

Troppo miele nella tisana la rende imbevibile, ma il miele è così dolce che ne basta in quantità minime. Giusto quel poco concentrato di dolcezza basta a noi donne. Una quantità ragionevole diluita durante il mese fa sì che ci si possa divertire tutti e due.

Questi sono i consigli spassionati di una ragazza non poi così tanto sentimentalista. Diciamo che mi voglio accontentare di ciò che ho senza però farmi mancare nulla :)

Tante care cose (cit.)
JamGirl

lunedì 5 novembre 2012

Sul Metró


Dopo un viaggio sballottante sul pullman in giro per la città, arrivi a quel punto davanti alle fauci che conducono nelle viscere della terra, dove ci aspetta un trenino dondolante che ci accompagna da un capo all'altro della città. Corri giù per le scale perché non vedi l'ora di accomodarti sulle seggiole prima che il fischio le faccia scorrere via dai tuoi occhi, entri -ahh ce l'ho fatta!!- che ore sono? Bah dovrei arrivare in orario, tanto non guido io, non c'é traffico sotto terra e non ci dovrebbero essere inconvenienti (preghi sempre di non sentire mai quel "dlindlon" malefico!!). Bene. Sistemiamoci: iPod? C'é. Sei comoda? Sì. Apri lo zaino e tira fuori quel mondo parallelo che é scritto nel libro e in cui ti vuoi immergere fino all'ultimo pelo del corpo. Apri il libro, sfila il segnalibro, sistemati ancora un attimo e poi via! Lasciati cullare dal dondolìo del treno autocomandato e dalla musica che pulsa nelle orecchie e che (purtroppo o per fortuna) ti isola dal sistema. Ormai hai inconsciamente salvato il tempo di percorrenza e sai bene quando scendere, anche senza ascoltare gli annunci al microfono o guardare le fermate all'esterno. Quasi ti assopisci mentre leggi e vivi nel sogno che si materializza davanti ai tuoi occhi al posto delle parole, delle lettere stampate; una nuvoletta compare davanti alle pagine e le scene si sviluppano grazie alla mia mente...

Dlindlon! Caspita devo scendere alla prossima, devo finire in fretta questa frase, no questo capoverso... Veloce veloce veloce!! Ritira tutto in fretta e furia, veloce! Ok, siamo a posto, le porte si aprono, piano piano la magia e il torpore svaniscono camminando per le scale... Una volta sbucati in superficie una luce potente e un freddo vento ti accolgono e ti scuotono: "Aripijate!!"




domenica 15 aprile 2012

Eppure...

Eppure non so, queste emozioni non sanno più da che parte stare, non sanno nemmeno se possono esistere nel mio corpo. Non hanno dimora in me. Non riescono a starci per più di un tot di tempo e poi svaniscono.
Chissà perché però "a volte ritornano" e mi fanno dimenticare altre emozioni, e allora mi chiedo: ma le emozioni di prima non erano così forti da essere state messe da parte così in fretta?
Mah.
E poi ci si chiede perché noi giovani non siamo costanti nelle passioni. Semplicemente non ci è stato mai insegnato ad amare, ma solo ad ingannare il prossimo per essere i migliori e superare tutti.
Chi di voi, in famiglia, ha un esempio di amore così forte, potente, duraturo che quasi vi fa rimanere estasiati per quanto è bello? Ditemelo perché sono curiosa.

Non c'è niente da fare. I ragazzi crescono in un modo perché seguono l'esempio di chi gli sta intorno o comunque subiscono l'influenza delle azioni di chi hanno davanti ai loro occhi. Se non ci sono più esempi di virtù, che ce la raccontiamo a fare??

Boh, vi saluto e lascio il post a metà... tanto chi vuoi che lo legga?

Ciao
Jam

giovedì 1 marzo 2012

Citazioni "a caso"


Quello che ho scritto qualche tempo fa, si è riversato su di me. Per fortuna ora sto recuperando, ma vorrei concedervi l'assaggio di uno spezzone dal mio "romanzo" (diciamo così!) che scrivo da ormai troppi anni e che non è ancora finito.
Si associa bene al post La Pazienza ed è strano come si sia così adeguato alla realtà...

- Che cosa sono diventata io? Chi sono adesso? Sono francese, inglese, nobile, del terzo stato, uomo, donna... chi sono?
Dall’oscurità giunse un volto che si pose di fianco alla lanterna che penzolava a destra e a sinistra a destra e a sinistra, ma sembrò non muoversi con quell’individuo. Era il dottor Howly.Stette in silenzio appoggiato ad una colonna con le braccia incrociate e attese che i miei occhi lo riconoscessero. Questo accadde immediatamente, ma volsi lo sguardo in basso senza proferire una parola. Si fece avanti, prese un bugliolo e si sedette di fianco alla mia branda.- A che cosa state pensando?
Rimasi a fissare la coperta con cui stavo nervosamente giocando e poi alzai gli occhi verso lui: la luce fievole non rendeva giustizia a quel suo bel viso dai lineamenti sicuri, a quei capelli che sembravano non risentire della salsedine del mare, a quel suo sguardo, in quel momento interrogativo.
- Non riesco a capacitarmi...
- Di che cosa madame?
- Vi prego smettetela...
- Pardon?
- Monsieur, non create ulteriore confusione nella mia mente, vi prego!
[...]
- È incredibile...
- Lo credete davvero? Io sono stufa di cambiare continuamente identità, paese, rango sociale, famiglia... Vengo sballottata in continuazione senza sapere dove, come, quando e perché avvengono le cose e... voi mi venite a guardare con quella faccia inebetita??
La sua espressione non cambiò minimamente.
Io continuai:
- Potrei essere la regina d’India e nessuno mi verrebbe a dire niente. Perché non mi chiedete chi sono?? Perché non siete interessati a sapere se sono veramente io la persona che conoscete oppure no? - Pensai un attimo - Ma non so nemmeno chi è “io”.
- Io credo che lo sappiate...
Lo guardai interrogandolo, ma fu inutile, mi rimisi a giocare nervosamente con la coperta [...]



Per una volta...

    non vorrei accogliere,
    ma essere accolta.

domenica 5 febbraio 2012

La Pazienza

Ridatemi la pazienza, perché senza non posso avere la creatività.
Ridatemi il mio stile, il mio ego, ridatemi quello che c'era di me che mi piaceva. Ora so che c'è in me qualcosa, qualcosa che prima ero riuscita a covare e poi ho gettato in pasto al nulla, come se mi fossi annullata, come se per un anno non avessi avuto un'identità perché non ce n'era bisogno. A chi stavo vicino andavo bene così. Annullata. Un nulla.
MA IO NON SONO UN NULLA!!
Io sono io!! Ho qualcosa da mostrare al mondo! Non sono una che si deve accontentare di quello che gli propongono gli altri!! Io sono io!! Io ho un cuore! Un cervello! Io vivo di quello che credo! Non di quello che gli altri vogliono farmi credere!! Io sono me!! Io ho il diritto di vivere quello che voglio e quello che sento! Non quello che gli altri vogliono farmi sentire!!
Crearmi un nuovo io? E perché? Se me l'ero già creata? Io ce l'avevo, l'avevo fatto fruttare, quel poco... quel poco che mi è bastato per essere qualcuno, per essere apprezzata! Ora LO RIVOGLIO!! E' mio!!
Sembra quasi che debba tornare nell'oblio per recuperarlo. Io sono qualcuno! Io ho un cuore e un cervello! Io ho dei sentimenti! Ho una pace tutta mia! Non posso di nuovo annullarmi in un buio che mi sconsola e mi fa star male!
NO!
BASTA!
Ora vado a ritrovare la vera me! Quella che ci avevo messo tanto a costruire con la melma, col fango, con acqua e terra!
ORA VADO!

Addio.
Tornerò di nuovo... ma stavolta sarò IO!

JAM