sabato 3 settembre 2011

Il paese dei mostri

Bene...... SALVE!



È da davvero troppo tempo che non scrivo qui, sarà perchè ormai la vita è composta da frasi lapidarie di un tot numero di caratteri da dover inserire in uno stato, o perchè non ci si vuole più cimentare a scrivere i propri pensieri in maniera espansa oppure i pensieri proprio non esistono... Anzi no, ne esistono fin troppi, ma tutti rivolti ad una sola persona, guardalcaso il proprio ego! Non si riesce nemmeno più a pensare agli altri.

Tra un programma alla tv e l'altro si notano solo persone che litigano tra di loro per i propri beni, per la propria dignità, per , dimenticando tutto quello, anzi, tutti quelli! Che ci stanno intorno!!

In primis la classe dirigente (perchè come ogni società democratica che si rispetti c'è una classe dirigente, una classe borghese e una classe di poveracci, sì primo, secondo e terzo stato un po' riammodernati) che ormai non ha neanche più idea di chi o cosa circola per l'Italia. Le persone che gli passano affianco camminando per strada, ormai non le vedono più. Se già noi normalmente non vediamo i mendicanti, i barboni, i poveri per strada; loro, che sono ovviamente un gradino più in alto di noi (facciamo anche 3 o 4!) cosa vuoi che vedano? I loro soldi e basta.

Non vedranno mai anziani abbandonati dai figli che muoino in casa e vengono ritrovati dopo settimane; non vedranno mai persone invalide (anche gravemente) che lavorano e magari sono soli e devono raggiungere un posto di lavoro lontano km da casa senza agevolazioni di nessun genere (quali trasporti gratuiti etc), con stipendi ridotti all'osso e che magari cui il recente controllo dell'Inps ha tolto dalle fasce protette perchè non ci sono soldi per pagargli/le gli extra; non vedranno mai gli studenti, costretti a fare lavoretti qua e la che durano -nella migliore delle ipotesi- 3 o 4 mesi e magari sono pure universitari residenti in un'altra città che quindi si devono pagare l'affitto di un alloggio nella città in cui vanno a lezione perchè i collegi universitari sono pieni zeppi; non vedranno mai persone di quasi 50 anni costrette a fare lavori logoranti in cui per tutto il giorno si sta a contatto con sostanze tossiche, si sollevano pesi esagerati, si affrontano giornate dalle quali anche un ragazzino ne uscirebbe sfiancato e che non possono andare in pensione perchè devono raggiungere i 61 anni nonostante abbiano versato quasi 40 anni di contributi (cioè lavorano da una vita) e per di più correrebbero il rischio di vedersi rifiutato un ~ 40% di quello che gli spetterebbe se andassero in pensione... Insomma non vedranno un tubero di niente questi signori della classe dirigente (toh! Che rima!) e non lo vedranno mai!! Vedranno solo ciò che può fare i loro interessi e il problema è che non ce ne siamo ancora resi conto!!

Anche perchè, permettetemi di fare una constatazione (che magari può anche essere sbagliata, mi baso solo su dati empirici). Vengo e mi spiego (cit.). 



In Italia la popolazione è costituita da, per lo più, gente di mezza età (tutti quelli nati durante il boom economico); da gente anziana (si parla di ante guerra); da gente straniera (immigrati), che hanno un'età che varia dai 20 ai 40 anni, e, solo infine, da giovani.

Ora, se noi consideriamo singolarmente le "classi" pocanzi elencate, possiamo notare che:



  • La gente nata nel periodo del boom economico è vissuta in un periodo d'oro, in tutti i termini (lavoro ce n'era, case ce n'erano, gli incentivi c'erano e c'erano pure gli ideali), e si ritrova (non tutta, c'è chi è andato in pensione a 45 anni eh!) adesso a non riuscire a finire di lavorare (la causa l'ho spiegata prima), quindi l'obiettivo più grande è arrivare alla pensione (e magari non ad una pensione irrisoria) ma è anche tenersi stretto il posto di lavoro sperando di non essere sbattuti fuori dall'azienda, data la crisi che c'è!


  • La gente anziana vive di ricordi, è di costituzione sana e robusta e dopo aver visto l'Italia morire, rinascere e crescere, adesso la sta vedendo di nuovo morire (ma non è detto che rinasca di nuovo dalle ceneri!) e non può far altro che lamentarsi, vedersi i soldi sparire (per varie ragioni) e cerca di godersi gli ultimi anni della vita pacificamente.


  • La gente straniera che vive qua in Italia non conosce assolutamente le regole e la storia del nostro paese (per lo meno, chi è qui da poco), vive dove può, lavora dove e come può, facendosi anche sfruttare pur di guadagnare qualcosa, vive con i propri ideali e cerca ciò che é meglio per la propria vita.


  • La "classe" restante è quella dei giovani che vivono la vita basandosi sul reddito dei propri genitori per cui si dividono in coloro con un tenore di vita alto, medio o basso. Chi ha un tenore di vita alto vive la vita basandosi sulle proprie necessità (macchinone, accessori all'ultima moda, figa) e tutto ciò che vuole lo ottiene senza un minimo sforzo; deve dare l'impressione ai parenti che studia e poi può capitare che avrà anche un posto di lavoro assicurato grazie ai genitori. Ci sono anche i ragazzi dal tenore di vita alto e umili, ma c'è da dire che sono delle mosche bianche. Chi ha un tenore di vita medio vive la vita come può, nel bene e nel male, dandosi da fare o divertendosi e basta, questa categoria è molto eterogenea. C'è chi vive parsimoniosamente e ogni tanto si concede un extra oppure c'è chi si vive la bella vita volendo dimostrare di appartenere ad una classe superiore. Chi ha un tenore di vita basso o chiede la mano di qualcuno più potente in cambio di favori o si rimbocca le maniche fin da subito e rusca come un mulo per non farsi vincere dalla povertà e darsi una dignità cercando, essendo più goivane, di dare una mano ai genitori facendo lavoretti qua e la, anche magari per pagarsi gli studi. In tutto questo potpourri di gioventù, quasi nessuno (se non nessuno) ha un futuro certo e raramente lascia il nido prima dei 30 anni.



Orbene, dopo avere esaminato la situazione Italiana attuale, possiamo dire che la maggiorparte degli italiani è nella merda, giusto? E si potrebbe ribellare, giusto?

- Ma chi è che effettivamente si ribella?

I lavoratori che rischiano il posto di lavoro e i giovani che intendono trovare un lavoro.

- Quanti potranno mai essere, in percentuale, rispetto a tutta la popolazione italiana?

Un 10-15% ad essere ottimisti.

- E tutti gli altri? Che fine hanno fatto?

- Ma poi, può mai essere che l'unico male dell'Italia è la carenza di lavoro? O è solo una conseguenza delle politiche applicate fin ora?



Vi lascio con questi interrogativi a cui si può dare una risposta, ma volutamente non la do perchè la sappiamo già. L'unica cosa che vi dico è: creiamo la speranza! Diamoci una scrollata e "affossiamo il sistema" con le nostre forze cercando di proporre un'alternativa valida però!

Non si combatte senza degli ideali e delle alternative, solo perchè ci si vuole sbarazzare di uno. Dobbiamo ricordarci che quell'uno va sostituito!!



Sempre vostra (de chi?!)

Jam