Se sei un 17enne incombono su di te: famiglia, scuola, vari impegni esterni e se sei credente pure la religione; se sei un adulto incombono su di te il datore di lavoro, il lavoro, di nuovo la religione; se sei un anziano incombe su di te la vecchiaia, i ruoli famigliari che si invertono per cui diventi tu quello da guardare e i figli i genitori e sempre la religione. Su tutti e tre quello che incombe più di tutti è il tempo. Il tempo misura di tutto, notte e giorno, ritmi di vita: lavoro, scuola... tutto tutto tutto tutto.
Questa discussione mi è venuta in mente leggendo Lucrezio e il suo De Rerum Natura e soprattutto il suo essere seguace di 'Epicuro, dove tutto è composto da atomi che si aggregano e si disgregano a seconda delle situazioni, si muovono in moto rettilineo dal basso verso l'alto, ma non sempre perchè può esserci una minima inclinazione chiamata clinamen et ceteram et ceteram (brava, hai studiato!) qui Epicuro è riuscito a distogliere la gente dall'idea negativa della morte, della religione portando l'uomo a ragionare razionalmente ma in tutto questo, non hanno mai pensato al fatto di dipendere da qualcuno/qualcosa, pur sempre essendo esterni al mondo, isolati come volevano essere gli epicurei, non hanno pensato che anche loro dipendevano dalla filosofia e dalle loro teorie? Non si potevano dire perfettamente liberi. Perciò concludo con il dire che:
NON ESISTE LA LIBERTA'